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mercoledì 22 settembre 2010

Anche i filosofi piangono

I filosofi sono pure sempre degli esseri umani e come tali non esenti dal commettere castronerie. Si narra infatti, che un giorno Talete di Mileto, tratto di casa da una vecchia per contemplare gli astri, cadde in un fosso, e la vecchia ai suoi gemiti disse: "Tu, o Talete, non sai vedere le cose che ti sono tra i piedi e credi di poter conoscere le cose celesti?" Talete si mise a piangere dalla vergogna ed uscì dal pozzo solo quando fu certo che non ci fossero persone nei paraggi.

martedì 21 settembre 2010

Intervista a Talete di Mileto

Le posizioni di Talete sono nette ed innovative, è difficile dire quanto esse siano state correttamente recepite dai suoi epigoni, soprattutto alla luce del fatto che tuttora non si sa se egli abbia mia lasciato degli scritti. La "astrologia nautica" che gli è stata attribuita, ad esempio, si dice sia stata scritta da Foco di Samo. Lo scopo principale di quest'intervista è proprio quello di far un po' meglio chiarezza sul pensiero del filosofo greco. 

C.K: Signor Talete, per lei cos'è Dio?
T: E' l'essere più antico, ciò che non ha principio né fine.

C:K: Qual'è la cosa più bella?
T: L'universo, che è opera di Dio.

C:K: La cosa più forte?
T: La necessità, che domina su tutto.

C:K: Che cosa è difficile?
T: Conoscere se stessi.

C:K: Qual'è la cosa più dolce?
T: Ottenere quel che si desidera.

C:K: La cosa più strana che ha visto?
T: Un tiranno vecchio.

C:K: In Italia?
T: No, in Grecia perché?

C.K: No, nulla. Andiamo avanti.
Qual'è secondo lei il modo migliore di sopportare disgrazia?
T: Vedendo i nemici nel peggio.

C.K: In quale modo si può vivere una vita ottima e giustissima?
T: Non facendo quel che ad altri rimproveriamo.

C:K: E chi è davvero felice?
T: Chi è sano di corpo, ricco di risorse spirituali e ben educato di natura.

C.K :Signor Talete, per che cosa ritiene di dover esser grato alla sorte?
T: Per esser nato uomo e non bestia, per esser nato uomo e non donna, greco e non barbaro.

C:K: Che cos'è la morte?
T: La morte è come la vita, in nulla vi differisce.
C:K: E allora perché lei non muore?
T: Perché non vi è differenza.


COCKY KNOWLEDGE PRESENTA: TALETE DI MILETO









Talete di MiIleto in Armani








Talete nasce a Mileto, nel 640/624 a.C. Figlio di stirpe illustre, il filosofo trascorre un'infanzia serena. Formatosi presso i sacerdoti egizi, i quali gli impartirono innumerevoli nozioni di geometria, dopo una breve carriera politica, decide di dedicarsi ad altro. Entrò in seguito a far parte della Loggia Massonica P1 (antica antenata della P2), meglio conosciuta come "Setta dei sette sapienti". A lui dobbiamo la suddivisione dell'anno in 365 giorni e la scoperta delle stagioni (non che le abbia inventate lui, intendiamoci). Alcuni testimoni (Callimaco) affermano anche, che fu lui il primo a scoprire l'Orsa Minore, a fissare i solstizi d'inverno e a tracciare il triangolo rettangolo in un circolo (sulla sabbia mentre era al mare con degli amici in un momento di noia). Il teorico del calcolo Apollodoro però, assegna la scoperta geometrica a Pitagora, il quale tuttavia, riferiscono alcuni amici, era solito attribuirsi meriti che non gli appartenevano. 

Dure critiche sono state rivolte a Talete, da gruppi di animalisti, per aver sacrificato un bue in onore del dio Apollo. Talete si è giustificato, affermando che all'epoca dei fatti, faceva spesso uso di alcolici. Muore vecchio e stanco nel 547 a.C, durante l'Olimpiade numero LVIII. Fonti ufficiose riferiscono che morì di infarto assistendo alla sconfitta del corridore sul quale aveva scommesso una cifra ragguardevole.